
Foto di Marcella Sciortino
Qualcuno diceva che tutti abbiamo una vita pubblica, una vita privata e una vita segreta. Non so bene cosa sto per fare, ma mi piacerebbe poter condividere dei pensieri su questo diario marginale, che sia insieme pubblico e privato – e anche un po’ segreto – e che non abbia quel numero di battute contato che spesso i social network implicano. Uno spazio che non so che forma prenderà, forse solo quella dei miei pensieri. A voi la possibilità di leggere e uno spazio per commentare, ampliare e aprire dibattiti se vorrete.
Sarà un diario di bordo, proveniente dalla mia testa che è un po’ una borgata ed è per questo che l’ho chiamato diario di borgo. Divertitevi, divertiamoci.
My name is Bruno, I am a son of Sicilian immigrants born in Australia. I just wanted to say thank you for bringing a new dimension of our beautiful culture to life ! I love what you have done, your music is original, soulful and in true Sicilian fashion, full of colour. I hope that one day you will tour in Australia. Grazie Alessio
Thank you Bruno, i really appreciate your words. See you in Australia (who knows when, finger crossed!)
Caro Ale,
Voglio iniziare a dare forma a questo spazio partendo da un ricordo, con l’augurio di lasciare una bella suggestione per chiunque la leggerà.
Un ricordo che non appartiene al passato perché non fa parte di quel tempo lineare in cui siamo abituati a pensare, è nato durante l’ascolto di Runnegghiè, ma chi lo sa se è davvero andata così.
Un ricordo incompleto, frammentato, come lo sono molti ricordi, fatto di parole e immagini sovrapposte, che prima di questo ascolto non avevano preso una forma, non avevano senso ma si poteva percepire intensamente che erano parte di qualcosa di più ampio.
Non è facile lasciare in questo spazio il mio ricordo nella sua interezza e forse non è necessario per cogliere quella parte evocativa che spero di innescare.
Decido quindi di lasciare su queste prime pagine di diario tre frasi prese in prestito da questo ricordo:
«Vuoi vedere cosa non vista da occhi umani? Guarda la Luna. Vuoi udire cosa non udita da orecchio? Ascolta il grido dell’uccello. Vuoi toccare cosa non toccata da mano? Tocca la terra. In verità io vi dico che Dio deve ancora creare il mondo.»
«Se potessimo comprendere un solo fiore sapremmo chi siamo e che cos’è il mondo.»
«C’è un’ora della sera in cui la prateria [oltre l’estrema periferia di Buenos Aires] sta per dirci qualcosa; non la dice mai o forse la dice all’infinito…»
Mi domando se solo a me sembrano più complete con l’ascolto di Runnegghiè, ma forse, visto che Siemu una cosa sula sarà così anche per qualcun altro.
Sento che questo ricordo può essere ampliato ancora. Mi scoppierebbe il cuore di gioia nel leggere altre percezioni e suggestioni nelle prossime pagine di diario. Divertiamoci!
Grazie cara! Sono tre citazioni profondissime su cui meditare a lungo. Chi sono gli autori?